Sos famiglia

S.O.S. FAMIGLIA

S.O.S. è il segnale universale di richiesta di soccorso con la precedenza assoluta su tutte le altre comunicazioni.

Questo è il segnale lanciato dai due recenti sinodi della Chiesa Cattolica sulla famiglia.

Papa Francesco afferma che : “Il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa. Sono innumerevoli le analisi che si sono fatte sul matrimonio e la famiglia, sulle loro difficoltà e sfide attuali. E’ sano prestare attenzione alla realtà concreta…”(Amoris letitia,Cap.II, 31)

 Bisogna considerare il crescente pericolo rappresentato da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari; in nome di una presunta libertà ognuno  giudica come gli pare, come se al di là degli individui non ci fossero verità, valori, principi che ci orientano come se si dovesse permettere qualsiasi cosa. In tale contesto, ci ricorda Papa Francesco:

“l’ideale matrimoniale, con un impegno di esclusività e di stabilità, finisce per essere distrutto dalle convenienze contingenti o dai capricci della sensibilità, ma nello stesso tempo cresce il timore di essere catturati da una relazione che possa rimandare il soddisfacimento delle aspirazioni personali” ( Amoris letitia Cap.II, 34).

“Si trasferisce alle relazioni affettive quello che accade con gli oggetti e con l’ambiente: tutto è scartabile, ciascuno usa e getta, spreca e rompe, sfrutta e spreme finché serve. E poi addio. Il narcisismo rende le persone incapaci di guardare al di là di sé stesse, dei propri desideri e necessità. Ma chi utilizza gli altri prima o poi finisce per essere utilizzato, manipolato e abbandonato con la stessa logica”.(Amoris letitia Cap.II,39).

SOS famigliaTanti altri problemi  ruotano intorno alla famiglia: basti pensare al calo demografico, dovuto a una mentalità antinatalista e promosso dalle politiche mondiali di “salute riproduttiva”, alle migrazioni, alla sensazione di impotenza nei confronti della realtà socio-economica. Tante situazioni che emergono poi come sfide:

“un’ideologia, genericamente chiamata gender ,che  nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenza di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo. E’ inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini. Non si deve ignorare che “sesso biologico” (sex)  e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare. D’altra parte, la “rivoluzione biotecnologica nel campo della procreazione umana ha introdotto la possibilità di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale  tra uomo e donna. In questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie. Una cosa è comprendere la fragilità umana  o la complessità della vita, altra cosa è accettare ideologie che pretendono di dividere in due gli aspetti inseparabili della realtà.

Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituirci al Creatore. Siamo creature non siamo onnipotenti” (Amoris letitia, Cap.II,56)

La famiglia è sotto attacco. Smontare la famiglia  è rendere l’uomo isolato e più vulnerabile, è abbattere un nucleo di resistenza ai condizionamenti.

E noi, piccoli insignificanti comunicatori quotidiani, rinchiusi in piccoli nuclei familiari, che possiamo fare in questa situazione mondiale tanto più grande di noi?

Vogliamo restare alla finestra a vedere come va a finire ?Magari convinti che alla fine Dio vincerà?

Possiamo essere dei piccoli David contro un Golia  gigantesco.

Non  combattendo contro i mulini a vento, ma contro le potenze spirituali del male che sono entrate nel cuore di chi ha aperto la porta.

A noi sta entrare in questa battaglia perché con il Battesimo  siamo stati unti della dignità Profetica, Sacerdotale e Regale.

Di fronte alle tenebre, maledire il male non serve a nulla, è meglio far brillare la luce dell’amore, ravvivare un fuoco che magari si è un po’ smorzato, e per questo attira sempre meno.

Vogliamo rispondere a questo  segnale di soccorso urgente nel nostro piccolo, con questo mezzo. Vogliamo porre a servizio delle famiglie queste pagine perché possano realizzare la loro infinita missione. Saranno luogo di approfondimento e di confronto.